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  • Immagine del redattoreUn Finalese nel Finalese

Onde

Lo so che può sembrare cinico e di cattivo gusto. Ma nel brutto di questa situazione Finale Ligure ha un qualcosa di speciale.

Con l’innalzamento delle temperature il nostro inconscio è collegato all’affollamento turistico sulle nostre spiagge e in giro per locali, ma ora tutto è tranquillo, surreale. Tanto surreale che sulla spiaggia, da tanto che non viene calpestata, stanno crescendo le canne di bambù. La fauna marina si sta riprendendo i suoi spazi, anche se ancora per poco, delfini pescioni e qualche squaletto si fanno vedere con quasi più nessuna timidezza e paura.

Nell’ultima settimana il mare ha ripreso a muoversi da sud, ad agitarsi, a smuovere i suoi fondali e a far circolare le sue temperature e correnti; di nuovo.

Durante il periodo di restrizione ho sperato non facesse onde per non rosicare, e devo dire che da un lato è stato piacevole non aver saputo di onde incavalcate, da sole, come lo sono state per migliaia di anni.

Da quando noi esseri umani abbiamo scoperto questa danza per mezzo di tavole di legno sul mare non possiamo fare a meno di continuare a farci cullare da madre natura.

La differenza del surf rispetto ad altri sport è che il tuo movimento non è su una superficie stabile, fissa, quasi morta. Sulla tua tavola sei condizionato dal momento, ogni onda è diversa e si muove sotto di te. Devi leggerla, devi saper sceglierla e partire nell’attimo giusto e una volta in piedi sei libero di danzare. E meno ti vergogni più te la godi.

Si, perché ora con tanta gente che ti guarda, che surfa con te, c’è come un voler dimostrare di essere capaci. Ma cos’è il capace? E’ il surfare e manovrare come fanno i pro surfers che vediamo sui social network?

No, il capace è soggettivo, è quello che ti mette il sorriso sulla faccia perché per un momento hai avuto un’onda tutta per te che non ha mai avuto nessuno.

E quando ti stacchi dai modelli che ti hanno inquinato l’immagine di questo sport per tanti anni scopri di essere tu a surfare e non tu che imiti qualcuno perché pensi che così facendo lo fai bene a prescindere.

Il sorriso condiviso con qualche tuo compagno per l’onda più bella della giornata, per l’onda più grossa e per il primo giorno di onde dopo mesi di attesa mi rendono questo sport magico.

Un paio di giorni fa stavo facendo dei lavori in garage e a un certo punto mi affaccio a vedere il mare. Con mio grande stupore era mosso, liscio, con un bel periodo tra un’onda e l’altra e tre persone che galleggiavano a mezzo busto.

Complice il sole bello alto e caldo mi cambio ed entro senza aspettarmi onde belle ma solo lo stare in ammollo e prendere qualche ondina, giocando e parlando con amici a bagno maria. Quando arrivava l’onda non c’era la frenesia che c’è nei giorni soliti di surf. E il mare era limpido, dall’alto della tua tavola vedevi il fondo, un evento speciale che dà quella bellezza in più a quello che già ti piace, come quando ti compri della carne di alta qualità e non vedi l’ora di gustartela e mentre te le stai per tagliare arriva qualcuno da dietro e ti versa delle patate al forno belle croccanti come contorno che non avevi contemplato.

Ho viaggiato tanto ma casa mia non ha ancora smesso di regalarmi emozioni.


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